mercoledì 27 gennaio 2010

Pauline Oliveros (1932)



Pauline Oliveros (30 maggio 1932, Houston, Texas)

Pauline Oliveros nasce in Texas circondata dai rumori della natura e dell’ambiente; ascoltando la radio amava il fischio statico emesso dall’apparecchio mentre il sintonizzatore si portava da un canale all’altro. Madre e nonna erano insegnanti di piano; nel 1942 le regalarono una fisarmonica, strumento che la seguirà per tutta la vita, e un corno da caccia. Nel 1953 ottiene il suo primo registratore a nastro con cui incide alcuni brani:

“I would rercord acustic sounds using cardboard tubes as filters. I’d put a microphone at one end of a cardboard tube and a sound source at the other. I used different sized tubes to get different filter characteristics. Sometimes I’d clamp a sound source to the wall so the wall would act as a resonator and then record it at 3 1/2 or 7 1/2 inches per second and use the hand winding to vary the speed. I used a bathtub as a reverberation chamber”

Alla fine degli anni Cinquanta si trasferisce da Houston a San Francisco dove frequenta la State University. In California stringe amicizia con Terry Riley e Loren Rush, compagni di seminario a Berkeley con cui realizza alcune sessions di improvvisazione. L’atmosfera di San Francisco nei primi anni Sessanta era davvero elettrica: con Morton Subotnik, Ramon Sender e Riley organizza i “Sonics”, una serie di concerti basati sull’improvvisazione tenuti nell’attico del Conservatorio. Nel 1962 il gruppo cambia location: viene inaugurato il San Francisco Tape Center che Pauline dirigerà dal 1966 al 1967. Il Tape Center, fornito in principio di una modesta attrezzatura (vari registratori a nastro e il prototipo di un tape-loop e delay system creato da Pauline) diviene ben presto un punto di raccolta per tutti gli artisti e i tecnici interessati alle nuove espressioni dell’elettronica. Qui Don Buchla svilupperà la sua Buchla Box.
Considerata uno dei pionieri del del delay a nastro e del sequencer, Pauline ha sempre mosso la sua ricerca dalla volontà di essere in stretto contatto col suono, di muoverlo e controllarlo in tempo reale. Performance, coinvolgimento del pubblico e degli ambienti vanno a pari passo con le investigazioni musicali di Pauline.
Negli anni Ottanta inventa il proprio strumento, l’EIS (Expanded Instrument System) e ralizza numerosi esperimenti drone: al Guggenheim Museum di New York posiziona 100 cantanti sulla spirale di Wright dando loro pochissime indicazioni su come avrebbero dovuto intonarsi. L’architettura dell’edificio diede il suo contributo alla performance. Nel 1982 recluta un’orchestra di fisarmonica (23 elementi) e voce giungendo al risultato ritmico e miminamlista popolarizzato da Philip Glass e Steve Reich. Attrezzata di trombone, didjeridu, fisarmonica, conchiglie, voci e pezzi di metallo nel 1988 con Stuart Dempster e Panaiotist passa 5 ore in una gigantesca cisterna dismessa e sepolta. La Cistern Chapel a Fort Worden, con i suoi 45 secondi di reverberation time vede nascere la Deep Listening Band leggendario gruppo con dozzine di ospiti che registra subterranean soundscapes, improvvisazioni davvero influenzate dagli spazi. Da queste esperienze nasce il Deep Listening, teoria musicale della Oliveros sviluppata negli anni Novanta in cui introduce il concetto di incorporare i suoni dell’ambiente nella performance musicale. Obbiettivo del D.L. è quello di ascoltare ogni rumore per ciò che è, niente di più niente di meno. Il Deep Listening e le Sonic Meditation (già celebri negli anni ’70) devono molto alla pratica Zen: quando colui che percepisce e il percepito sono due, l’ego continua nella sua funzione differenziatrice impedendo alla piena ceratività della percezione di emergere. Il principio di non-differenziazione, già usato da Cage, da cui muovono le performance della Oliveros cerca di rompere i limiti tra colui che percepisce (inteso come soggetto) e il percepito (oggetto). L’inerpretazione dei due in modo unico e non disgiunto farà nascere nella mente armonia e creatività.
Uno dei concetti cardine della mentalità di Pauline Oliveros riguarda la creatività intesa come nesessaria e fondamentale per la dignità umana. Aiutare gli altri ad essere creativi è uno dei compiti fondamentali che l’artista deve assolvere; allo scopo di dare supporto ai giovani artisti fonda la Pauline Oliveiros Foundation.
Nel corso degli anni ha insegnato in varie università americane (attualmente è docente e ricercatrice al Mills College), scritto numerosi libri sulla percezione del suono e sulle sue teorie artistiche. Realizza incessantemente performance e concerti.



"I have listened to many refrigerators. There is often a flickering between the sixth and seventh harmonic. Once, while in the process of drinking ouzo ... a refrigerator sent its harmonics out to surround my head with circles, ellipses and figure-eights". Pauline Oliveros

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