venerdì 5 febbraio 2010

Eliane Radigue (1932)



Eliane Radigue (Parigi, 24 gennaio 1932)

Eliane Radigue si avvicina al lavoro di compositrice negli anni Cinquanta. Nel 1955 incontra Pierre Schaeffer, direttore di Radio France d’Outre-Mer e del laboratorio di Musica Concreta della RTF (Radio Televisione Francese) divenendo sua allieva. L’anno seguente Schaeffer ritiene Eliane sufficientemente autonoma da poter accedere da sola agli studi della RTF; il maestro scrive così una lettera di presentazione al direttore della sede di Nizza che però nega all’alunna l’accesso ai laboratori.
Tra 1958 e 1967 Eliane si prende una pausa dall’elettronica: dedica il suo tempo ai tre figli e al marito, l’artista francese Arman. Dopo il divorzio dal consorte, Eliane ritorna in carreggiata e viene assunta in qualità di assistente di Pierre Henry allo Studio Apsome dove crea alcuni suoni per i suoi lavori. In questo periodo Eliane utilizza come tecnica compositiva feedback e registratori a nastro. Nel 1969 esce il primo lavoro della Radigue, un doppio 45 giri in tiratura limitata a 250 copie, ristampato nel 2000.
Negli anni ’70 si trasferisce negli Stati Uniti trovando molte affinità con la scena minimalista newyorchese. L’atmosfera musicale degli U.S.A. non è la sola cosa che spinge Eliane a trasferirsi: in America c’è una grande disponibilità di sintetizzatori, Moog, Buchla, sistemi modulari, tutte macchine che avevano come vantaggio quello di produrre suoni con un controllo che non poteva essere ottenuto con i vecchi registratori. Nel 1970 viene invitata dalla New York University a condivide lo studio di Morton Subotnick con Laurie Spiegel lo studio. Vi rimane sino al giugno del 1971 realizzando alcune composizioni con il Buchla. A New York si innamora dell’ARP 2500, strumento che userà quasi in maniera assoluta fino al 2000.
“Lavoro all’interno del suono; con l’ARP programmo una base e poi con i potenziometri introduco variazioni minime. Queste lente variazioni sono uno degli elementi che fanno evolvere il suono e fanno si che non sia mai identico. Questo è ciò che mi interessava e interessa sempre fare, ma non riesco ad ottenerlo con le macchine digitali. L’ARP è uno strumento dall’estrema qualità sonora, relativamente facile e flessibile in termini di manipolazione e da ultimo molto preciso. Non potrei lavorare con strumenti presettati. Mi piace invece suonare nelle zone incerte, dove l’orecchio si perde e attraverso questa “erraticità” si crea uno spazio di libertà. Ma paradossalmente il prodotto finito è tutt’altro che improvvisazione! Non è possibile improvvisare.”

Nel 1973 insegna elettronica all’University of Iowa and California Institute of the Arts. Nel 1974 Terry Riley la chiama al Mills College dove ha l’occasione di lavorare con Pauline Oliveros e Maggie Payne. Dopo aver suonato al Mills College “Adnos”, alcuni studenti definiscono la sua musica “meditativa”. Eliane inizia ad avvicinarsi al Buddismo tibetano. Passa i tre anni successivi col guru Kalu Rimpoche occupandosi esclusivamente di meditazione. Torna all’elettronica nel 1979 con “Adnos II” a cui segue “Adnos III” nel 1980. Tra 1980 e 1990 scrive la “Trilogie de la mort”, una composizione di tre ore ispirata al Libro Tibetano dei morti. Nel 2000 il governo francese le elargisce la "bourse à la creation" grazie alla quale Eliane compone “Songs of Milarepa” e “Jetsun Mila”, lavori dedicati al poeta e santo tibetano vissuto nell’XI secolo. In questo stesso anno registra il suo ultimo componimento elettronico, “Ile Re-sonante”, premiato all’Ars Electronica di Linz nel 2006. Nel 2001 inizia a scrivere partiture per strumenti acustici e collabora con The Lappatites, gruppo di improvvisazione per computers.

A Portrait of Eliane Radigue (2009) from Maxime Guitton on Vimeo.



“Credo che anche i suoni abbiano la loro personalità e questa dà il senso del tempo che è loro necessario. Ci sono suoni che hanno bisogno di tempo per raccontare la loro storia. Ce ne sono altri che sono un po’ più vivi, veloci. Cerco di rispettare il tempo dei suoni...” Eliane Radigue

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